Ciao Fabri

«… suonala ancora, Fabri».
Così ti dicevamo un bel po’ di tempo fa. Quando eravamo tutti più incazzati e forse meno stanchi. Quando la vita era un giorno d’inverno col sole, ci faceva ridere amaramente e ci teneva vicini. La morte era lontana. Lo è anche oggi. Nonostante tutto, nonostante noi. Quella stessa vita che hai e abbiamo spesso insultato, preso a morsi, amato e odiato e in questi anni ci ha tenuto distanti. Ma oggi, almeno oggi sono lì con te e con tutte le persone che amavi e ti volevano bene, anche se solo con queste mie parole.

«Suonala ancora Fabri, dovunque tu sia».

Zazzo

Avevamo tutti appena vent’anni quando ho conosciuto Fabrizio.
Insieme abbiamo vissuto quel fuoco che ci bruciava dentro, gridato la nostra rabbia, suonato la nostra musica.
Andavamo alla scoperta del mondo come fratelli di una famiglia, perché questo eravamo allora. E lo eravamo diventati grazie a Fabrizio, perché oltre a essere tosto e fiero aveva un forte senso dell’amicizia. E un sorriso contagioso.
Furono pochi anni ma intensi, poi quel fuoco si spense, o comunque si trasformò in qualcos’altro, diverso per ognuno. Ognuno con una nuova storia.
Oggi, più di vent’anni dopo, per quel che mi riguarda, quella famiglia – con Fabri, Marco e Zazzo – è stata e rimarrà la più importante.
Da quando ho saputo che Fabri se ne è andato, continua a tornarmi in mente un pezzo che suonavamo insieme nei Negazione, poi mi sono ricordato le parole e ho capito il perché. Tradotto in italiano (il testo di Death is Around è in inglese), finisce così:
«…spero che tutti voi manterrete una dolce parte di me nei vostri cuori».
Puoi starne certo, Fabri, il tuo sorriso avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.

Fai buon viaggio.

Tax

Fabrizio Fiegl, da Trieste. Batterista dei Negazione per cinque anni (1984 – 1988), due album (“Lo spirito continua”, 1986; “Little Dreamer”, 1988) e un ep 7” (“Condannati…”1985), decine e decine di concerti in tutta Europa, centinaia di prove, un paio di furgoni almeno, e migliaia di chilometri percorsi.
Molto di più, in realtà.
Fabri era uno di noi. Uno della famiglia, oltre che del gruppo, nuclei coincidenti in quel periodo. I Negazione non sarebbero stati, né diventati davvero i Negazione, senza di lui.
Fabri era IL batterista dei Negazione, lo sapevano anche quelli venuti prima e arrivati dopo di lui.
Fabri era una furia sui tamburi. Aveva stile e suonava da dio. Potente, preciso, veloce Le caratteristiche di dio nella scena hardcore dell’epoca. Come amico, fratello, compagno di viaggio e di vita era pure meglio.
Fabri era entusiasta, allegro, testardo, appassionato, leale, simpatico, spavaldo, coraggioso, dolce, testardo… (Ho scritto due volte testardo?).
Grazie Fabri, senza di te non sarei quello che sono oggi…

Marco

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6 Replies to “Ciao Fabri”

  1. Noi Whbite Blok,nere le nostre bandiere Anarchiche,bianchi i nostri capelli,incazzati sempre ed ancora di piu ti portiamo nei nostri cuori Fabrizio:che le verdi praterie di Manitu ti siano leggere Fratello e Compagno.Hasta il monello

  2. Se il mio cervello sclerato ricorda bene,settembre 87,ero da tre mesi tornato un Uomo libero dopo 5 anni carcerato,con Andrea Pazienza,dalle parti di Bologna,forse Casalecchio:l’ultima volta che ho visto dal vivo i Negazione,l’ultima volta che ho visto vivo Andrea…Quel porcoddddio fascista…

  3. Facevo il punx tra ferrara, la mia città, e bologna, dove c’era “la mossa”..nel mentre facevo anche l’elettricista, sempre scazzato e incazzato con il mondo. avevo 18 anni, e una mattina, mentre uscivo da uno stabile in ristrutturazione dove stavo lavorando, a bologna, vedo un pony express (era il 1987) con attaccato al casco un adesivo degli Scream, quello nero con il disegno bianco. stava salendo sulla vespa, forse arancione ma non sono sicuro, mentre io passavo con in mano delle canaline. gli dico “hey forti gli Scream eh? Hanno suonato a ferrara un paio di volte” cominciamo a parlare di musica e lo riconosco quasi subito, ma non volevo dirgli “cazzo sei il batterista dei Negazione!! Ho visto anche te suonare a ferrara!!”, sarebbe stato troppo “da star”, eravamo tutti sullo stesso piano no? Pogatori e musicisti tutti insieme. Dopo aver parlato per un quarto d’ora ci salutammo, e non lo vidi mai più. Negli anni ebbi la fortuna di fare anch’io il musicista e poi il giornalista, per queste mie attività ebbi occasione di conoscere Zazzo, Jeff e Marco, ma Fabri da quella volta non l’ho più rivisto. Un amico comune di Bologna (nonchè chitarrista assieme a me nel gruppo in cui suonavo), lo Smilzo, mi disse qualche anno fa che fecero delle vacanze insieme in Sardegna, e proprio lui mi ha dato la notizia. Ricordo Fabri per quei 15 minuti a discorrere di musica, senza pretese, lo ricordo come una persona buona disponibile e sorridente, oltre che un grande batterista (sudatissimo a petto nudo, la immagine che ho di lui).
    Un caro saluto anche a tutti voi Negazione, che avete contribuito a farmi crescere come uomo e come essere umano, con la vostra straordinaria poesia.
    Ciao Fabri

    Pedro chitarrista degli Strike

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