Il Manifesto 21/11/90
di Paolo Ferrari

Cento per cento puro trash
Esce "100%", il nuovo lp dei Negazione. Un'intervista alla punk-metal band torinese

"To all my friends», urla ubriaco Mickey Rourke in Barfly, e i torinesi Negazione affidano a quel brindisi l'apertura del loro nuovo 33 giri, 100%. E' l'album che può consacrare definitivamente la stella di questa versatile formazione torinese proveniente dall'hardcore punk e ora lucidamente alla ricerca di una sintesi tra trash metal e opzione melodica. Dall'orecchiabile Brucia di vita alla complessa, eccellente, struttura heavy di Get away, l'album presenta una vivace gamma di suoni e soluzioni, gestita con una maturità e una personalità di quelle che portano lontano.

Dopo il grande salto di qualità rappresentato da "Little Dreamer" e il buon successo delle uscite a 45 giri, questo "100%" è atteso come album "definitivo" dei Negazione...

Infatti, questo vuole essere un album al 100% proprio in questo senso. Dopo Little Dreamer abbiamo attraversato un periodo piuttosto instabile. Il fatto stesso che Behind The Door e Sempre in bilico siano usciti separati testimonia della frammentarietà del periodo: non eravamo al 100%. Poi abbiano ritrovato la stabilità di formazione che avevamo perso dalla fine dell'88, e il risultato è questo disco, pervaso da una coerenza interna che ci ricorda il nostro primo album, Lo spirito ntinua. Sono quasi concept-album, anche se appartengono a momenti molto differenti della nostra storia.

Dopo «Little Dreamer» ci si poteva attendere un completamento della svolta metallica, ma poi "Sempre in bilico" ha mostrato un interesse verso evoluzioni melodiche inaspettate. Come conciliate queste due tentazioni?

Ci interessa la ricerca melodica, di solito legata ai testi in italiano; come pure amiamo le soluzioni più heavy, alla Behind The Door. Le due tendenze coesistono con naturalezza: in questo lp siamo convinti che ci sia un giusto equilibrio, ma non è stata calcolata a tavolino la percentuale delle componenti. Se sono due le canzoni in italiano è perchè nel periodo riportato sul disco abbiamo composto così: in questo momento, ad esempio, stiamo scrivendo più spesso nella nostra lingua.

Parliamo del vostro nome, Negazione. Vi lega a un periodo ben preciso, l'epoca del punk libertario torinese e italiano, quello di Declino, Ccm, Contrazione, Franti. E' una epoca su cui siete tornati di recente con la ristampa su lp di alcuni singoli e nastri ormai introvabili. Che ricordo avete di quei tempo?

Molto positivo, naturalmente. Sono stati anni importanti che ci portiamo dentro ma su cui ci siamo rifiutati di fermarci. E' una memoria che si accumula alle altre, successive, di tutte le cose che abbiamo fatto in questi anni. Certo, il periodo in cui inizi a suonare è quello che ricordi più volentieri, e la riedizione di quel materiale dimostra quanto ci siamo affezionati. Non possiamo però essere d'accordo con chi pretende che i Negazione siano sono quelli; è necessario crescere, acquisire nuove conoscenze tecniche e esperienze umane. Un gruppo, come una persona, non può continuare a fare le stesse cose per tutta la vita, è innaturale; ecco perchè siamo critici con quanti, regolarmente, trovano il modo per dire "bravi, si, ma una volta era tutta un'altra cosa ..."

A proposito di esperienze, voi siete tornati da poco dal primo tour negli Stati Uniti, il che è un pò come dire che un musulmano torna dal primo pellegrinaggio alla Mecca, oltretutto avete girato con un gruppo che in precedenza avevate pubblicamente eletto a esempio di correttezza nel rapporto con il business e con il pubblico, i D.o.a...

In effetti cercavamo di andare in America da diversi anni, proprio perchè è una scena con cui devi confrontarti facendo questo tipo di musica: trash, hardcore, o come vuoi. Siamo nati sulla cresta di un'ondata musicale che proveniva al 90% dalla California, ed è innegabile che abbiamo sentito fin dai primi passi, il fascino di quei posti e di quei gruppi. E' stata molto dura, nè poteva essere altrimenti, visto che non riusciamo tuttora a mantenerci suonando in Europa e siamo arrivati in una terra in cui ci sono molti più gruppi, dove siamo meno conosciuti, dove le distanze sono enormi. Ma siamo convinti di avere arnicchuito il nostro bagaglio, grazie anche al rapporto con persone molto interessanti,come i D.o.a.. Con loro abbiamo fatto trenta dei trentacinque concerti del tour, e si è creato un rapporto meraviglioso. Il fatto che i D.o.a. siano insisme dal '78 ii colloca in una generazione molto precisa di musicisti e di pubblico: negli Stati uniti la divisione del pubblico in settori è esasperante, molto più evidente di quanto possa esserlo in Europa.

Rieccovi in Europa, dunque. Con che progetti?

La promozione di 100%, che esce anche in Italia su licenza concessa dalla nostra etichetta, la tedesca We Bite, alla napoletana Flying. Faremo concerti anche in alcuni centri sociali, come quello di Ravenna, che consideriamo vicini a noi per il percorso di crescita qualitativa che hanno sviluppato e per la capacità di confrontarsi con il business senza nascondersi dietro un dito. Seguirà l'immancabile tour europeo.

I prossimi concerti dei Negazione: 30/11 Roma, Evolution: 1/12 Ravenna, Centro Sociale Il Macella; 5/12 Torino, Studio 2; 7/12 Udine, Cathouse; 8/12 Livorno. Topsy.