"Tutti Pazzi", "Lo spirito continua", "la vittoria della sconfitta" sono state parte integrante di un ambiente (chiamatelo scena, se volete) e di un periodo.
Parte integrante, e non colonna sonora. Alla metà degli ottanta era condiviso da punks e da quelli, come me, che venendo dal metallo ascoltavano in egual misura hardcore (thrashers, era l'etichetta dell'epoca) e frequentavano centri sociali.
I Negazione: dal vivo coglievi l'impatto granitico, la scarica di energia che finiva per coinvolgere tutti in poghi scatenati. Ma era la mescola di musica e parole che faceva e fa dell'hc dei Negazione qualcosa che rimane ben impresso.
Ho perso il conto delle volte che, nei panni dello scribacchino in trasferta, mi hanno ospitato a Torino, e delle conversazioni che non sarebbero mai diventate interviste (grazie a Dio). E ora, svariati anni dopo, tengo ancora in soggiorno il manifesto del record release party di "Little Dreamer" (a cui non andai), ospiti Jester Beast e Crash Box. Mi auguro che mia figlia (che a 14 mesi pare apprezzare decisamente i Queens Of Stone Age) prima o poi scopra "Lo spirito" e "Little Dreamer" tra i miei vinili, in modo che lo spirito continui e continui ancora...
Andrea "Heintz" Zaccagnini

Mesagne (Brindisi) venerdì 17 maggio 1991 non che fossi scaramantico e (sfigato) ma non pioveva da mesi e quel giorno si era scatenato il diluvio parauniversale (in coincidenza con [l’organizzazione] del vostro concerto) il contratto o che per lui che avevate spedito diceva qualcosa a proposito, così ci si era organizzati per bene chiedendo in prestito la vecchia stalla del castello comunale oggi una passerella per pochi, ieri un autentico rudere “per pochi”. Si era letto su CIAO 2001 NEGAZIONE venerdì 17 maggio Mesagne (Brindisi) centro sociale, qualcosa di simile anche su MUCCHIO SELVAGGIO. Subito dopo il vostro avvento al monsters of rock: ci sarebbe stato il concatenamento pentimento mediatico anche in quel piccolo agglomerato urbano in provincia di Brindisi; senza mai veder cessate le [dovute] ostilità prima e durante solo un gruppo di pazzi e pazzi di quelli veri nel senso di gestione costruttiva del proprio tempo libero avrebbe accettato la proposta di riorganizzare un concerto …e allora si intendeva e si viveva concerto evento in quella terra colonizzata da piccole e grandi bande di paraomafiosi che anche quella sera tentarono qualche performance in vista di qualche piccolo orizzonte di gloria; forti del tessuto nazional-popolare che li assolveva, li giustificava e storicizzava a suo modo le condanne che dovevano emettere:ecco perché anche i negazione dovevano essere li quella sera.
Oggi vivo a Milano i negazione non ci sono più così come per risultati (da somma) non c’è più quel esperienza… ho sempre pensato che c’è qualcosa che non va e qualcosa che continua ad andare lo stesso per essere tecnici forse può essere tradotto come qualcosa che (non) è scomparsa
“BARLETTA” oggi MASSIMO(B)
$ L’ORKHESTRA INTERNAZIONALISTA

When I first met Negazione in 1990 we met in the parking lot of the venue in Madison Wisconsin. There was fuck all to do [of course the fucking promoter were not there when they said they would be there] so we decided to have a game of football [what we call soccer].
Well Italians versus Canadians at football was not too smart and before we knew it it was Negazione 3 - DOA 0 [and that was in about 5 minutes!]. So I said "Hey how about we teach you guys how to play road hockey!" So we did, Negazione had a peculiar style [especially Zazzo in goal, he would kick at the ball instead of using his goal stick or glove!] but they caught on ! It was a riot!
We had a funny tour together that summer but I must say that Negazione were one of the best bands we ever played with and we became friends for life!!!
Joey / DOA

Un po' mi secca... Nella trafila dei batteristi che si sono avvicendati al massacro-pelli nei NEGAZIONE manco sempre io, cazzo, che la band l'ho fondata insieme a Tax nel 1983... E, lo si sappia, ve la siete scampata bella, perché sapete quale fu uno dei nomi candidati per la nuova band? "NEGATIVI"! Terribile, eh? In quel periodo c'era una piccola infla-zione di nomi terminanti in "-zione" (Contrazione, Disperazione...), non a caso, ma proprio perché era l'azione la molla determinante per tutto quello sbattimento, per prendere in mano, direttamente, un pezzo della propria vita. Ma, come dice la storia, "Negativi" non passò e furono i NEGAZIONE.
Beh, almeno in questa nuova, bellissima compil-azione il mio nome c'è, un minimo di soddisfazione, perbacco. Non sono rimasto nella storia, ma la storia è rimasta in me. Il Pete Best della situazione si potrebbe dire, ma non è invidia né rimpianto: ché non avrei potuto seguirli in tutte le loro traversie, io personcina così piena di problemi personali, uno squallido "lavoro fisso" e tanta paura di affrontare viaggi, spese, sudori, freddo... Ho vissuto da lontano, guardando come attraverso un filtro, ma comprando tutti i dischi, le cassette, chiedendo e sapendo, sostenendo moralmente (per quel che serve). Ho vissuto di un poco di luce riflessa e a chi mi chiedeva rispondevo che sì, all'inizio c'ero io a massacrar le pelli della batteria, c'ero io ai primi concerti, quando si suonavano pezzi che rimarranno per sempre dentro di me ("chiudersi in se stessi è l'unica risposta..."...). Tax e io volevamo assolutamente con noi quei due pischelli dei quasi-disciolti Anti-Stato, uno che si sgolava e l'altro che martellava le 4 corde con una "maestria" allora nient'affatto invidiabile (poi migliorò, il Mathieu, eccome se migliorò!). Questa è preistoria, il resto è, per l'appunto, Storia. Credo sinceramente che i NEGAZIONE siano stati la miglior punk band europea, una delle migliori del mondo e a mio parere hanno avuto solo una minuscola parte della popolarità e del successo (intendilo non come una parola "sporca", ma positiva) che meritavano. Al di là di tutto ciò, che già non è poco, un'invidia ce l'ho avuta anch'io: la loro incrollabile, quasi mitologica!, amicizia.
Fortunati loro 4 e la loro crew, fortunati davvero, anche se non hanno fatto i soldi con i dischi, hanno fatto e avuto qualcosa di più prezioso. Loro sanno cosa. Con Amore.
Orlando Furioso, il vostro primo batterista

Mentre stavamo lavorando all'artwork di “1983-1992 Tutti Pazzi”, una sera andai a torino e tornai in treno: dopo una pizza, grappino, birre e altro feci il viaggio TO-MI con una sete terrificante... Nei giorni successivi raccontando loro l’episodio, Marco mi disse “conosco bene l'ARSURA...!!”. Nei primi anni ottanta, quando frequentavo il Virus di Milano, “arsuraaa!” lo sentivo spesso... come dire... “lo spirito continua”... Di quel periodo ho un ricordo mosso: ero bombardato da cose nuove, gente, concerti, notti insonni, casino, birre e altro... I Negazione, erano una parte importante... Negli ultimi anni, li ho conosciuti meglio e mi ci sono divertito un sacco... Peccato, ai tempi, non avergli magari mai fatto... che so... da roadie, o semplicemente esserci frequentati di più... Per il resto vinili, tapes e cd parlano da se'....
Muriel, grafico “amico”

Il ricordo risale a undici, forse dodici anni fa. La prima immagine che torna alla memoria è quella di una stradina di Amsterdam tappezzata di manifesti bianchi con una scritta nera al centro: Negazione. Fuori dal Melkweg, una piccola folla variopinta attende di entrare. All'improvviso, una scarica di volume accelera le operazioni di ingresso. Dentro, l'atmosfera è già surriscaldata: centinaia di corpi appicicaticci premono verso il palco. Davanti, la calca impedisce di pogare, nelle retrovie, invece, ci si dimena senza controllo. Un ragazzo olandese alto non meno di due metri (esclusa la cresta arancione) si fa notare da tutti nelle pause tra un pezzo e l'altro. Il suo urlo, «Punk's not dead», tocca livelli di decibel impensabili per una voce umana. Ma è solo un attimo di folklore. Poi, i Negazione ripartono. E l'adrenalina sale!
Gianni Poglio, giornalista di TuttoMusica

Ricordi...in fondo il presente manco esiste e quindi si vive proprio di ricordi:quelli migliori, per noi musicanti di strada sono stati di “proprietà” dei Negazione. Come ripetere quei periodi? Sono tra quelli che i Negazione li hanno ascoltati; non li hanno visti nascere, ma li hanno ascoltati...quello si. Probabilmente amati. Sicuramente mi hanno insegnato cosa significa pensare ed esprimere. Purtroppo, o fortunatamente, quel periodo sarà irripetibile. grazie di cuore. non NEGolamiaAZIONE.
Samu, Remorse

Un tattoo studio a Bologna. Una scritta sulla pelle : “NEGAZIONE” .Bello! Ma che significa?! È una band idiota! Macché, non li conosci???
Poi li vidi sul palco di Mortegliano con i roadie che a inizio concerto brandivano lo striscione con quella stessa scritta ,ed è stato come se quel tatuaggio ce lo avessi io. Per sempre.
Talia, Ritmo Tribale

Scrivere dei Negazione è per me un compito facile e difficile allo stesso tempo. Facile perché prima di essere i Negazione, Zazzo, Tax, Marco e Fabrizio (e anche Massimino, naturalmente!!) sono appunto Zazzo, Tax, Marco, Fabrizio e Massimino, ovvero i miei amici di sempre. Coloro con cui ho diviso alcuni dei momenti più belli e decisivi della mia vita. Sono gli amici a cui pensare e a cui tornare quando sei lontano, tant’è che, ancora oggi, ogni appuntamento o anche, semplicemente, ogni telefonata, ogni e-mail, sono benvenuti come lo può essere una boccata d’aria pulita in una vita spesso vissuta (quando va bene) in apnea.
Non altrettanto facilmente, insieme ai concerti in giro per l’Italia, al Victor Charlie, al Virus, al Casalone, i primi tour in Olanda, Germania e Danimarca, risulta il ricordare tutto quello che ci stava intorno e dentro.
Groppo in gola a parte, è doveroso farlo perché, altrimenti, non sarebbe possibile parlare con sincero rispetto dei Negazione (questi fantastici amici sembrerebbero, se no, essere stati soltanto una meteora che passa sul deserto). Bisogna, dunque, dire della “scena” di allora, del mondo delle fanzines, delle case occupate, dei circuiti “commerciali” alternativi che stavano mettendo, in quei giorni, i loro primi dentini! E qui, quando parlo di scena, parlo soprattutto, della gente che, in prima persona, era poi la “Scena”… con il suo generoso impegno e partecipazione, il suo calore, aiuto ed amicizia. Ecco perché risulta difficile. Non sono in grado di trasmettere, fino in fondo, con le parole, quelle sensazioni, individuali e collettive, di partecipazione e condivisione, quel momento di formazione, quel senso di importanza che tali esperienze hanno significato, e credo non solo per me, per tanti ragazzi e ragazze di quella generazione. Certo, oggi, guardando indietro, rispetto ai fatti del mondo, qualcuno può sorridere dell’ingenua limitatezza delle nostre scelte e della piccolissima percentuale di “peso” sulla realtà che tali scelte hanno comportato. Eppure il vero succo di allora, il nostro raccolto, lo ritrovo oggi negli occhi e nel saluto di coloro che erano presenti e che, a dispetto di qualunque vita abbiano fatto successivamente o facciano, mantengono SACRO quel senso di affinità, di appartenenza, quasi di orgoglio, ad aver condiviso un tempo quelle comuni esperienze.
Di quel mondo i Negazione sono la colonna sonora.
Come ricordare le bevute e le risate da Pino (all’Uovo e al Re di Carte), i pomeriggi passati nelle sale prove a Vankiglia o in Corso Vittorio, le notti passate sul furgone in viaggio verso gli appuntamenti dei tour, gli “stage dives” ed i “mucchi selvaggi” improvvisati per terra con tanti altri amici (che colgo l’occasione di salutare qualora leggessero queste righe!) senza non sentire, nel contempo, il muro sonoro dei Negazione, i loro riff, il loro suono così originale ed irriproducibile. Forte, veloce, graffiante ma anche estremamente preciso e potente. Eppure, per il loro spirito, che poi è il nostro spirito, non voglio indugiare oltre sui ricordi, sull’autocelebrazione dei sentimenti veterani che sono anche fatti personali, quasi intimi. Mi piace, invece, ricordare, allora, oltre alla loro bravura e la loro grinta, il loro abbraccio. Forte, sincero … di veri fratelli. Quello che ricevevi sempre quando li incontravi (e credo che tutti coloro che li conoscono sanno di cosa parlo!). Mai tentennante, mai incerto. Affettuoso, spesso irriverente ma sincero. Senza gerarchie di preferenza interessata né facile “arruffianamento”. Come dice Dee Mo (…“Ciao Dumbo!”…) era il nostro “mondo a parte”, la nostra identità…
Suonare musica dura, ad alto volume non conta. La differenza non la fa la musica, la fanno le persone.
… e scusate se è poco!!!

Marzio “Mungo” Bertotti – Declino. Torino, 17 giugno 2002

Hey M, I did this little thing, maybe you could use it for the site, maybe not... I just did it and thought it was cute...like i said..... nothing speaks louder then negazione, your pictures, your music, your words and history says it all...nothing else i could think of....but the witch and my son's godfather(love that man!!!!!)
Manu

Modena, estate 1991: sul palco insieme a “mostri del rock” come AC/DC e Metallica. Mai così vicina l’affermazione dei Negazione. Gli ossimori funzionano solo sulla carta, però. Fu il loro canto del cigno. Bruciavano di vita da quasi dieci anni. E alla fine il fuoco si era consumato. Ma che luminosità, prima. Se uno guarda dietro di sé, ancora ne percepisce i bagliori: è lo spirito che continua.
Alberto Campo, giornalista e conduttore radiofonico

Un po’ di anni “a vita persa” fatti di musica e sudore, volti, anime e pensieri, quando bastava esserci senza doversi chiedere perché. Storia andata, che non ritorna: ma chi potrà mai togliercela? Sono felice di averne fatto parte, questa è la mia vita e la musica rimane.... Insieme agli amici.
Beo, roadie e tatuatore

Abbiamo condiviso momenti che ci hanno fatto ridere e godere, altri che ci hanno fatto piangere e incazzare: una “collezione di attimi per le sensazioni più belle” che resteranno per sempre nel mio cuore. Grazie.
Claudio B, roadie e “agente segreto”

Entrai a far parte della roadcrew dei Negazione in anni cruciali della mia vita. Era un mondo a parte, il nostro, il cui stato d'animo e la cui attitudine sono ben rappresentati da alcuni pezzi che spero di ritrovare in questa raccolta. Furono il primo gruppo a chiedermi una copertina.
DeeMo, allora-known-as Dumbo

Cose da ricordare negli anni di tour con voi ce ne sono parecchie! Sono bei ricordi che vivono ancora dentro di me: dal tour europeo con Bongo e la sua guida spericolata, specie nei tunnel svizzeri dove stava x spiaccicare un poliziotto a suon di Bad Religion, alle sfide calcistiche vissute nel furgone ascoltando la radio (Juve-Milan-Toro) e alle partite di Subbuteo a casa vostra... fino alle varie bevute fatte insieme. Se c’è qualcosa che vi ho insegnato, forse è bere lo Jagermaister e la Grappa (eheh) anche se - come succede spesso - il maestro è stato superato dagli allievi!! Ricordo i vari concerti in giro: avete sempre spaccato, fino a raggiungere il Monster of Rock con AC/DC e Metallica... posso solo dire grazie al destino per esserci incontrati e aver vissuto insieme un periodo che non scorderò mai (Zazzo scusa ancora x quell'estintore che secondo me “poteva sempre servire”?!?! invece è finito per esplodere in furgone, facendoti sparire in una nube bianca!!)
“il vostro Nardini” Max Pagnossin (miglior roadie di sempre)

I giorni e le notti passati insieme sono serviti certamente a tutti noi, ma molti ancora dovrebbero dire almeno grazie e non lo fanno.
Alessandro Ovi Sportelli, fonico

Negazione. Arcigno il nome, dolci le persone. Diverso il suono, rispetto a tutto quello che ci girava intorno nella non epoca a cavallo tra gli 80 e i 90. Nuovo l’approccio: dire e fare cose serie senza smarrire il divertito stupore del fanciullo. Singolare il percorso: la celebrità acquisita in Europa e Stati Uniti che diventa passaporto decisivo per essere capiti in patria. Tutto vero, ma non basta a spiegare il “core” di questa storia. Perché Negazione è uno stato d’animo. Positivo, tenace, indelebile piercing emotivo.
Paolo Ferrari, giornalista e conduttore radiofonico

Ancora oggi, impressi nella mia mente - Brividi, adrenalina, passione e cuore - Una lezione importante: di vita, di amore, di lotta - Perché siamo “tutti pazzi” e “sempre in bilico” ma il tempo trascorso con Tax, Marco, Zazzo e Massimo mi ha insegnato che nonostante tutto “lo spirito continua”!!!
Vittorio Catti, fotografo

Una camicia a quadri, un paio di jeans stracciati e frammenti di bandana coprono il corpo che vola nell'aria sulla testa della gente. Dal palco l'energia musicale coinvolge i giovani punk che riempiono la sala fin dentro l'anima. Perché Negazione scava dentro: non è politica e non è sociale, ma apre le porticine scure nascoste nell'interno di ognuno di noi ed è proprio là che avviene la battaglia. Negazione non è Milano- Bologna- Roma. Negazione porta il marchio di Torino, dove l’angoscia di vivere diventa poesia.
Cristina Mun, Virus Occupato Milano

Estate 1984 o giù di lì. Sandro, Lapo e gli altri del GDHC sono tornati da Torino. Dicono che quei ragazzi lassù son proprio forti. Peccato che non sono andato! Con Roberto però sono in corrispondenza da un po'. Non siamo d'accordo su tutto, ma i gruppi con cui suona sono ganzi. Figurati, con i Declino suona la batteria e alla chitarra c'è Mungo, quello che lavorerà all'autostrada - con i Negazione invece suona la chitarra - hanno appena fatto una split tape, si chiama "Mucchio Selvaggio". Gliene danno secche.
Estate 1993 o giù di lì. Allora, ci vengo a Torino. Con Tax facciamo un mix. Da una parte “Pupilla” dall'altra un suo pezzo. E' un pezzo tosto per il quale ho buttato lì un testo che si chiama “Dondola”. L'ha già usato come sigla per la radio (che culo! Così tira su un po' di soldi di SIAE. Beh, a Torino c'hanno gli agganci giusti per storie tipo RAI ecc-. Vuoi vedere che con quei soldi alla fine ci fa il giro del mondo?). Si, mi fermo a casa di Marco e Tax. Da Zazzo no, preferisco di no, che sennò poi fa come con Fefo e mi tocca dormire sotto il poster della giuventus (Oh - un giorno alla fine m'è toccato!)
Estate 2002 o giù di lì. Senti Tax, ora è un bel po' che non ci si sente, starei pensando a una compilation di gruppi HC italiani dei primi 80 - sì Generale, noi invece stavamo pensando a una ristampa, non è che puoi buttare lì due righe, un pensierino??? Beh - ci provo. A conti fatti sono quasi vent'anni e non si può dire tutto in una manciata di righe. Ad ogni modo, magari, ci si aggiorna verso l'estatedel 2011. Statemi bene e, come al solito, dategliene secche.
Stefano Bettini, ex-cantante di I Refuse It e poi conosciuto come Il Generale

Abbiamo passato del tempo insieme ad Amsterdam, poi ripetutamente a Lucca e Pisa, dove abbiamo spesso dormito sotto lo stesso tetto, siamo stati una settimana insieme a New York e ci siamo visti in tante altre occasioni: erano anni ruggenti e carichi di energia, lo spazio e il tempo non avevano limiti precisi. Dal vivo i Negazione erano fortissimi, poi ascoltavo i loro dischi: probabilmente erano i più poetici e sognatori della scena, forse senza saperlo. Grandi persone, di tanto in tanto ci rivediamo a Torino.
Gabriele Bramante, Wide Records

Negazione: wow, big part of my life. I remember the first day I heard about them. I had gone to a park in my home town, Reno (Nevada – USA) and was sitting under a tree looking through some mail that had come for my hardcore fanzine Paranoia. A package from Torino and the record Tutti Pazzi was in there. There was also a nice letter asking for free advertising, which I still have. And that record was my introduction ot the crazy wonderful world of Italian hardcore, and the beginning of a international connection (back in the pre-email days of letter writing and international calls with stolen phone cards!) with an awesome group of guys. That connection also helped me to realize how truly homegrown the hardcore culture was, and how proud and empowered I felt to be part of it...I helped them release a record in the US one time too.
Bessie Oakley, New Beginning Records

TUTTI PAZZI! L'urlo di Zazzo (e noi con lui) echeggia ancora nei centri sociali di tutta Europa: tutti insieme eravamo una forza, una potenza che ha scosso migliaia di anime, per migliaia di km, in centinaia di città e paesini sperduti... Vi porterò sempre nel mio cuore.
Patrizia Pastore, roadcrew

I was lucky enough to see Negazione play a couple of times, the first time was in late 1985. I remember it beeing a great combination of fun, spirit and attitude. They mixed the US Hardcore “style” (back then nobody was aware that alot of the bands worshiped from the Usa where not at all what people in Europe thought they were) with European Hardcore politics. The perfect mix, away from retarded “No Future” punk rock onward to a positive scene. And all “Tutti Pazzi”!
Dolf Hermannstädter, Trust-Fanzine, Germany

Aprile1984: un’intera vagonata di punk arriva a Bari e per due giorni la Giungla Occupata è invasa dalla musica dai colori e dalle storie di punk di mezza Europa. Dicembre 1985: a Venlo in Olanda sbarcano tre gruppi punk che rappresentavano in quel momento l’“Italian hardcore”. I Negazione c’erano. In queste e in molte altre occasioni simili hanno tracciato, in compagnia di pochi altri amici di strada, una linea; prima non c’era l’hardcore in Italia, dopo sì. Tutto subito, l’urgenza di urlare, conoscere, viaggiare, conoscere e soprattutto di essere se stessi qui ed ora. Abbiamo condiviso un pezzo molto bello e molto luminoso di questo percorso. Non ho mai più vissuto momenti così intensi, quei concerti, quei viaggi su furgoni scassati, quell’incontrarsi per caso negli autogrill alle ore più incredibili della notte, chi andava là e chi tornava da là. Mi ha fatto molto piacere sapere da Marco che sta per uscire questo disco, abbiamo tutti bisogno di ricordarci quell’urgenza, quella voglia di esserci, quel tutto subito perché la vita è ora. Ho voglia di ricordare ancora qualcosa, un piccolo gesto di quelli che ti restano dentro. Questo gesto è rimasto per me il segno di quanto Marco vivesse intensamente l’essere nei Negazione e quanto quella situazione muovesse il suo animo. Ci trovavamo di tanto in tanto tra l’84 e l’85 per scambiarci indirizzi e contatti per i concerti e per i dischi. Nel luglio del 1985 mi viene a trovare nel postaccio dove mi sto smaltendo i miei 13 mesi di servizio civile, ha sete, c’è un distributore di bibite. Prende una aranciata, di quelle vecchie coi coloranti, non gli basta, prende subito un chinotto. Per qualche mese quel gesto mi è rimasto in testo, poi ho collegato “arancione e nero, incubo di morte! ”. Grazie Marco, Tax e Zazzo, grazie di tutto col cuore.
Gianpiero Capra, bassista dei Kina

Parlare dei Negazione per uno che ha vissuto dal di dentro la scena punk-rock italiana fin dall’inizio ed essendoci incrociati sui palchi di mezza Italia ed Europa significa parlare di un periodo della nostra vita fatto di rabbia e di sogni, di entusiasmo, ma anche di disperazione e disillusione. In ogni caso, una nuova linfa vitale per tutto il movimento. I Negazione hanno ben rappresentato questo periodo di cambiamenti radicali passando illesi attraverso le mode alternative del momento, sia per quanto riguarda la musica, sia per il look ammirevolmente lontano dai cliché inglesi e americani ed evolvendosi a tal punto (vedi il 45 giri Sempre in bilico/La nostra vita) da riuscire a rimanere credibili anche quando ormai il punk-rock italiano andava verso il suo inevitabile declino. La dimostrazione sta nel fatto che ancora oggi potete vedere in giro adolescenti e non con la scritta Negazione dietro al chiodo. Sono veramente tra i pochi a essere passati attraverso due o tre generazioni di bambini ribelli. Il carisma di Zazzo sul palco forse stava proprio in questo, cioè nel fatto che molti giovani punk potevano identificarsi in lui, perché quando usava il microfono per cantare o parlare trasmetteva ai ragazzi tanta gioia e rivoluzione, ma al tempo stesso incarnava quella introversione e quella timidezza latente tipica di quegli adolescenti che si sentono diversi dai loro coetanei. Una band che funzione e che aggiunge qualcosa di nuovo ha una sua formula chimica o meglio alchemica ben precisa nella quale ci sono componenti che non sono intercambiabili. In questo caso: Marco e Tax, il muro; Zazzo, la poesia.
Premetto che odio tutte quelle re-union o riesumazioni varie condite da analisi retrospettive nostalgiche sul “come eravamo” o “come era bello a quei tempi”, perché la grande lezione che ci lascia il punk a distanza di anni è che bisogna guardare sempre avanti e vivere totalmente il presente. Però pensate se non avessere ristampato gli Stooges o le New York Dolls! Questo tributo discografico ai Negazione quindi, oltre che dovuto mi sembra un documento essenziale di una band tra le maggiori rappresentanti di un movimento punk non soltanto italiano, ma internazionale e che toglie finalmente dagli squali del collezionismo un bel po’ di materiale venduto fino a oggi a prezzi esorbitanti. E quello che fa più rabbrividire è che buona parte di questi dischi autoprodotti o comunque sfornati dal circuito indipendente erano una sorta di protesta contro le speculazioni del mercato discografico ufficiale, a partire proprio dal prezzo imposto sulle copertine: “Non pagare più di lire….”. Allora godetevi questo CD senza rimpianti o nostalgia, non usatelo come un modello da seguire, ma piuttosto come scintilla per farvi venire in testa qualcosa di nuovo. The spirit goes on… A proposito, quanto mi date per questa recensione? Vi abbraccio, a presto.
Dome La Muerte, chitarrista CCM, Not Moving etc.

Ciao Roberto, grazie di aver pensato a noi, la cosa mi fa molto piacere! I Negazione ...beh posso solo dire che sono stati per me un punto di riferimento in un momento irripetibile, quando le emozioni contavano veramente tanto, soprattutto se vissute nella stessa maniera e con la stessa intensità. Per quanto ci riguarda qualcosa di speciale ci legherà sempre a loro.
Giuseppe Codeluppi, chitarrista dei Raw Power

Quei ragazzi dovrebbero entrare nel Guinness dei primati dell’HC. Sono stati i primi in Italia a mixare punk e metal, a registrare in maniera professionale, ad avere l’intuizione di cosa fare per essere una band degna di tale nome. Li hanno amati, odiati, usati, esaltati, imitati, boicottati, invidiati. Nel bene e nel male sono stati una band fondamentale. Solo gli idioti possono negarlo.
Saverio Sgaramella, skater e cantante dei Woptime

...cazzo quando ho visto dei punks che tiravano delle lattine a dei punks sul palco del Leoncavallo ho capito che stavo dalla loro parte, dalla parte di quelli sul palco: i Negazione. Il resto è venuto dopo:...“tutto e il contrario di tutto”.
Alioscia Bisceglia, voce di Casino Royale

Ciao Marco, mi ritrovo in un albergo in Svizzera e stasera suonerò… i ricordi sono tanti, comunque se sono qui è anche grazie ai Negazione. Mi ricordo - un po' di anni fa - una piscina: era occupata e si suonava sul bordo, si ballava e pogava nella vasca. Non so se avevamo già suonato insieme al Palasport di Torino - oppure no - comunque sono andato alla piscina e suonavate voi e se ancora non mi ero innamorato della vostra musica quella è stata la sera in cui è scoccata la scintilla. È stato incredibile e forse è stata l'ultima volta che ho pogato sotto un palco. E poi mi sono fatto autografare un 45 giri da tutti voi. Un gran bel ricordo, lo conservo gelosamente nella mia collezione privata.
Beppe Carruozzo, bassista di Persiana Jones

Negazione è una sera d’autunno allo Studio 2 di Torino, l’emozione di giovani “spalle” al gruppo che aveva già girato il mondo, amplificatori che non vanno e Tax che ci presta il suo, trasformando le “spalle” in amici. È la potenza del suono, l’energia sul palco, gli orologi perduti in mezzo al pogo. Negazione è il solco tracciato prima degli altri, l’esempio da seguire, lo spirito che continua.
Un’ottima ragione per imbracciare la chitarra. E cominciare a sparare.
Andrea Scaglia e Fabrizio Rioda, chitarristi dei Ritmo Tribale

Come potrei dimenticare quando, al ritorno da una data con i Jester Beast nel lontano 1989, decidemmo di andare a vedere Tax & Co. che facevano la terza e ultima data di seguito all’Hiroshima Mon Amour di Torino. Fu indetta da Zazzo una “gara di pogo”, con in palio una maglietta dei Negazione…: la VINSI!!!
Andrea Signorelli, bassista dei Braindamage

Dei Negazione mi ha da sempre colpito il coraggio. Il coraggio di partire giovanissimi a suonare per il mondo carichi della propria musica e delle proprie idee. Il coraggio di proporre sonorità in perenne evoluzione e in netto anticipo sui tempi. Il coraggio di testi profondamente intensi. Il coraggio di osare in un contesto non esattamente incoraggiante: mi fanno ridere i giornalisti che ora li dipingono quasi come icone da venerare e che allora portavano orecchie e penne altrove. Il coraggio di difendere i ricordi (“Lo spirito continua...”) senza facili seduzioni di rifondazione, soprattutto in un periodo particolarmente fertile per certe sonorità. Il coraggio di intraprendere altre strade non disdegnanti gli incroci con il sacro eterno fuoco rumoroso (dagli Angeli ai Fluxus, dai Persiana Jones a MGZ)...il coraggio di essere allora, ora e sempre NEGAZIONE: una lezione di vita, sogni, lotta e passione.
Vanni La Guardia, fan

Ho iniziato ad ascoltare i Negazione nel 1988. Comprai “Lo spirito continua..”. perchè era l'unico album in italiano tra quelli disponibili. Fino ad allora non avevo mai creduto che la rabbia, l'intimo violato e l'emarginazione potessero essere sbattuti in faccia in quel modo. I Negazione parlavano di sé stessi: ma parlavano anche di tutti noi, di tutti quelli cioè che dovevano fare i conti con l' emarginazione sociale, in un modo o nell'altro. Squattrinati come timidi. Chiunque non fosse rimasto chiuso entro gretti confini aveva un legame con quella musica potente, veloce e con quei testi: realistici, duri, con un doppio fondo di dolceza, la base speranzosa che ricordava a tutti noi che andavamo ai loro concerti che c'era speranza anche per noi. Nel 1992 Marco,Zazzo,Tax e Massimino decidono di porre fine all'avventura Negazione. Per me fu un colpo. Affrontai il mondo come era giusto che fosse. Ma fino ad oggi ho continuato a cercare, riascoltando l'eredità dei Negazione. Alla fine l’ho trovata: era tutto scritto nei testi! “...potremo davvero essere vecchi e forti, lo spirito continua...”.
Filippo Belo, fan

Mi arriva una copia di questa mail e ne approfitto per portare un saluto di cuore alla persona che insieme ai miei genitori e ai suoi colleghi Marco e Tax hanno formato (anzi hanno fatto sì che restasse integro!) il mio spirito. Ciao Guido, non so quanto tu ti possa ricordare di un ragazzo calabrese, di Lamezia Terme per l'esattezza... Un saluto dal profondo del cuore e dal profondo della penisola. Grazie per tutte le belle emozioni e le belle parole che avete scritto. Grazie per tutta l'energia positiva che ha sempre bruciato nei miei momenti più bui allontanando ombre e cattivi pensieri. grazie per avermi fatto capire il valore del fango nel “giorno del sole”.
Francesco Zofrea, “sostenitore accanito”

Primi anni ‘90: i Negazione erano ormai storia conosciuta (ed eravamo anche tanto amici). Mi ricordo le traversate in treno Napoli-Torino e ritorno, ricordo le serate all'Hiroshima con quel pazzo di MGZ, Paolone, Campo e Co. ( e va bene mettiamoci anche Cilia altrimenti s'incazza)...Quando avete deciso di fare “100%” per la Flying ero cosi' eccitata all'idea di prendermi cura di voi... E così è stato: dalla promozione ai manifesti per il tour (ricordate la foto di Vittorio Catti? Quella che, tra l’altro non gli è mai stata pagata... ma avete mai avuto dei manifesti così belli???). Vi ho seguito ai festival e vi ho supportato in tutti i modi, mi ricordo che una volta Mathieu mi ha fatto piangere dai nervi perché nonostante i miei massimi sforzi aveva da ridire di brutto... Ovviamente Marco non ricorderà, ma si sa, il Mathieu è il Mathieu : professionale e sufficientemente “cacacazzi” da far girare la palle a parecchie persone (chi l'avrebbe mai detto che sarebbe diventato buddista ?!?). Ad ogni modo ricordo bene quando ho fatto ascoltare i Negazione a Greg Ginn della SST e ricordo l'entusiasmo di Greg nel riconoscere un suono hardcore del tutto personale, niente di simile ai gruppi americani, già. Le cose cominciarono a prendere corpo quando Greg volle parlare con voi per accordarsi su una prossima, ed eventuale, prossima uscita Negazione per SST: mitologico direi. Ma il mito venne a crollare quando la proposta si congelò a causa di altri mirabolanti impegni della SST con gruppi quali Firehose e/o Screaming Trees. Si rimandò... Oppure era perché la sua proposta non vi convinceva ? O perché dopo non avete mai fatto più nulla da proporre? Sarebbe comunque mancato un pelo per essere ora nella storia dell'indie rock internazionale...Ma dopo tutto lo siete ugualmente. Con tanto affetto x Marco, Tax e Zazzo…
Marica Clemente, ex-addetta stampa Flying Records

First time I heard about Negazione was from my friends in Århus (Zero Point & War Of Destruction): Negazione were on tour with Declino (1984 I think it was) and wanted to play a few shows here in Denmark. I’d just started setting up shows here in Copenhagen at Ungdomshuset (Squat from 1982 - still going) this being my second show (first one was Wretched + War Of Destruction). Needless to say I was very nervous how things were going to go but as soon as the bands arrived all the tension was gone. Never before and very seldom after have I meet so nice and honest people. I was so impressed with meeting these people that were so friendly and played so great music that I felt setting up shows must be the ultimate way to meet great new friends from all over the world. I’m still setting up shows now 19 years later and the Negazione shows still stands for me as something very special and rare. “Lo spirito continua”!
Anderz Nielsen, Gearbox Agency

When we were label mates on We Bite records, the A&R guy sent me a bunch of CD's of the other bands on the label. One of them was yours and I thought it was the best CD I had heard in years, I especially liked “Back To My Friends”. I came to practice one day and said that I had a song I think we should cover. I played it for everyone and they were blown away. So we learned it ( which was a task, since it is a million technical parts, compared to easy Slapshot material). We then recorded it on “Unconsciousness” and played it live on the European tour in 1994. Everyone would go crazy when we played it. It was an honor to play that song, thanks again.
Chris Lauria, Slapshot